TERMO – La notizia di una richiesta d’arresto per Salvatore Parolisi, che sarebbe stata depositata solo questa mattina, era nell’aria da giorni. A far decidere il pool della Procura che coordina le indagini dei carabinieri sarebbero state le risultanze degli accertamenti via via arrivati sul tavolo dei magistrati. "Siamo sicuri del nostro lavoro – ha dichiarato fino a ieri il comandante provinciale dei carabinieri il colonnello Alessandro Patrizio – e abbiamo fotografato la situazione a Colle San Marco". Il riferimento è alla presenza di Melania Rea sul pianoro ascolano, testimoniata dal solo Salvatore. Questo significa che la donna è stata portata direttamente, o si è recata di sua volontà, nella pineta del Teramano in cui è stata trovata morta accoltellata. Sulla richiesta dovrebbe aver pesato inoltre il pericolo di inquinamento delle prove, se non di fuga. Parolisi, infatti, avrebbe tenuto per gli inquirenti un comportamento ben strano. Il 19 aprile, il giorno dopo la scomparsa di Melania (che sarebbe stata ritrovata cadavere il 20), Salvatore avrebbe cancellato il suo profilo Facebook, dove interagiva con l’avatar ‘Vecio alpino’. Successivamente si è sbarazzato del cellulare ‘dedicato’ con cui comunicava con Ludovica P., la soldatessa con cui aveva una relazione extraconiugale. L’autopsia dovrebbe aver chiarito una serie di dettagli fondamentali per l’inchiesta. Oltre alle modalità dell’omicidio (Melania è stata raggiunta da una trentina di coltellate, di cui alcune inferte post mortem), il luogo stesso in cui è stata trucidata, probabilmente il Bosco delle Casermette a Ripe di Civitella (Teramo), dove è stato poi trovato il cadavere. Su questo punto, chiarito il quale si stabilirà anche di quale Procura è la competenza territoriale dell’inchiesta, hanno insistito anche altri accertamenti, geologici e botanici. In particolare, si è voluto vedere se sul corpo, i vestiti e le suole delle scarpe da ginnastica della donna, vi fossero spore di vegetali specifici, presenti in un luogo soltanto e non un altro. Questo per escludere la presenza della Rea a Colle San Marco, luogo della scomparsa secondo il marito, e collocarla invece nell’altra pineta. Ad esempio, sono stati repertati aghi di Pino nero, una specie che però cresce sia sul pianoro ascolano sia al Bosco delle Casermette. Altre analisi hanno riguardato le celle telefoniche agganciate dai telefonini di Melania e Salvatore. Un approfondimento che perchè non avrebbe portato con certezza a collocare la coppia a Ripe di Civitella nella stessa ora.
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